TITOLO DEL MESE NOVEMBRE-DICEMBRE: “OGNI COSA È COLLEGATA. PAULI, JUNG, LA FISICA QUANTISTICA, LA SINCRONICITÀ, L’AMORE E TUTTO IL RESTO” DI GABRIELLA GREISON (2023)

Titolo del mese Novembre-Dicembre: “Ogni cosa è collegata. Pauli, Jung, la fisica quantistica, la sincronicità, l’amore e tutto il resto” di Gabriella Greison (2023), pag. 240, Casa Editrice: Mondadori, Collana: Gaia. Prezzo: 18 euro. 

Perché leggere questo libro? Gabriella Greison, fisica nucleare, scrittrice, attrice teatrale e divulgatrice appassionata, ci racconta attraverso la vita travagliata di uno dei fisici teorici quantistici più importanti del XX secolo, Wolfgang Pauli, come il mondo quantistico intricato ed affascinante dell’infinitamente piccolo possa condurci alla comprensione dell’essenza profonda della vita.

Che il fisico austriaco Wolfgang Pauli, uno dei padri della fisica quantistica, premio Nobel nel 1945, fosse persona di straordinaria intelligenza, lo capì anche Albert Einstein, che per lungo tempo lo considerò il suo unico degno successore. Pauli, però non era uno scienziato tutto laboratorio e orari fissi, ma un uomo che amava gli eccessi: accanito bevitore di whisky, frequentatore di bordelli, non rientrava mai a casa prima dell’alba, spesso si faceva coinvolgere in risse da strada. E inoltre aveva un problema irrisolto, non sapeva cosa fosse l’amore, era infatti solito pagare per le sue relazioni con le donne. 

Per questo chiese a Jung di analizzarlo, per capire cosa non andasse in lui e gli spiegasse il significato dell’amore. Jung era affascinato da un paziente così “speciale”. Nacque così una profonda amicizia tra i due. Mentre Jung analizzava i comportamenti e i sogni di Pauli, lo conduceva nel profondo del suo inconscio alla ricerca consapevole della propria ombra, Pauli spiegava a Jung i concetti di fisica quantistica. Jung era alla ricerca di una spiegazione scientifica al suo concetto di sincronicità, sul perché alcuni avvenimenti accadessero senza un’apparente causa, come ci fosse un’azione attrattiva, di relazione tra i singoli oggetti coinvolti. Rimase affascinato dal cosiddetto “effetto Pauli”, ovvero dal fatto che tutti gli strumenti di un laboratorio si fermassero quando Pauli (che intrinsecamente odiava i laboratori di fisica) si avvicinasse fisicamente a loro.

Cominciarono così a lavorare insieme alla creazione di una grande teoria che unificasse tutto il mondo del conscio e dell’inconscio. 

Esiste una relazione tra la fisica quantistica dell’infinitamente piccolo e i fenomeni di déjà vu, oppure con le immagini premonitrici dei sogni, o con le intense relazioni di amore e di dolore tra persone? Pauli morì mentre stava scrivendo la sua teoria unificatrice, tra fisica quantistica e realtà, mente e amore, proprio prima di illustrare la sua teoria in una conferenza organizzata per il 5 dicembre del 1958 nell’aula magna del Politecnico di Zurigo. 

Recentemente il premio Nobel 2022 è stato assegnato alla scoperta dell’entanglement quantistico che ha dimostrato come due sistemi semplici, come gli elettroni, messi preliminarmente a contatto e in relazione tramite i loro spin, si scambiassero informazioni e si influenzassero a vicenda anche quando fossero allontanati ad enormi distanze tra di loro. Può essere questo il significato dell’amore e delle relazioni umane ricercate da Pauli? 

NOTIZIE ULTERIORI: Gabriella Greison, ha tratto dal suo libro il monologo teatrale “ENTANGLED, ogni cosa è collegata”, che continua ad essere rappresentato con successo nei teatri italiani.