“Caro Aldo, chiudo gli occhi e ti ricordo…ti vedo nei campi con il trattore, nell’orto a zappare, piantare, annaffiare, raccogliere le tante primizie che con tanto amore e pazienza avevi piantato. Se non eri a casa tua, eri nell’orto di casa mosaici. Era tuo anche quello, ci tenevi tanto.
Trovavi sempre il tempo di renderti utile. A chi ti chiedeva una cosa, tu ne donavi due.
La tua disponibilità era preziosa a tutti. A volte quando andavi a mosaici, era solo per controllare l’orto e non entravi neppure per un bicchiere d’acqua se vedevi che non c’era qualcuno che conoscevi. Avevi paura di disturbare. Terrò sempre viva in me la tua testimonianza di vita, la tua pazienza, la tua semplicità, la tua tenerezza, l’amore per la tua famiglia, l’amore per la tua terra, la tua costanza, il tuo sorriso, il tuo abbraccio.
Alla fine dei nostri giorni non ci verrà chiesto dal Signore cosa, come, quanto, tanto, poco, ma ci sarà chiesto la cosa più importante: QUANTO ABBIAMO AMATO.
E tu caro Aldo di amore ne hai distribuito a piene mani: alla tua amata moglie Olimpia, ai figli Piero e Nicoletta, ai nipoti e parenti tutti e a tutti noi che abbiamo avuto la fortuna di far parte della tua vita…a me…
Ora riposa in pace, vai tra i verdi campi del paradiso, tra le vallate fiorite dell’eternità. Ti chiedo solo una cosa, continua a vegliare da lassù i tuoi cari e tutti noi che ora piangiamo la tua assenza.
La tua assenza è invisibile agli occhi, ma è già presenza viva nei nostri cuori.
Ciao Aldo.
Ti voglio bene.

Maria Silvia

“Aldo amava la vita e l’ha celebrata e vissuta tutta fino a sabato mattina quando ci ha lasciati.

Amava la vita da giovane quando ha scelto di lavorare nell’agricoltura, negli anni sessanta/settanta quando sembrava più facile e redditizio scegliere l’industria che si stava sviluppando in zona con molta offerta e certezze economiche. Lui nei suoi campi celebrava ogni anno la semina e il raccolto, come ciclo della vita che rispettava ed onorava dedicandovi se stesso ma ricercando anche innovazioni e sperimentazioni.

Amava la vita quando ragazzino scelse Olimpia che divenne dopo alcuni anni sua sposa, con cui condivise la quotidianità, le gioie e le difficoltà cercando e fornendo supporto, perché loro due si sono sempre dati a vicenda, sopperendo l’uno alle criticità dell’altro. Anche le passioni erano condivise, il ballo fin da ragazzi e poi le bocce: Aldo nei campi di tutto il nord Italia a giocare e Olimpia negli spalti a fare pubblic relation, conoscendo così molti amici. Insieme celebrano la vita con la nascita di Nicoletta e Piero, i figli che divennero il loro più grande investimento. La vita poi li ripago’ con i 4 nipoti di cui Aldo era così fiero: Alessia la principessa che vide crescere giorno per giorno, Francesco il primo maschietto che fin da piccolo,come lui, amava il calcio e scambiavano pareri. Nicola l’erede in pectore che avrebbe conservato il suo cognome ed Alessandro il minore ma così straordinariamente simile a lui nel carattere e nella persona. A loro il nonno direbbe che la vita va vissuta fino in fondo, con impegno con onestà e fatica ma godendo dei suoi risultati.

Aldo amava la vita anche quando la malattia lo incontrò per la prima volta, nel 2017, dopo un importante intervento aveva avuto un momento di scoraggiamento che riuscì a superare grazie alla vicinanza di persone speciali con cui ricarico’ le batterie all’inverosimile. Iniziò un’esperienza di volontariato e di spiritualità che lo fortifico’ e ridiede linfa alle energie sue e di Olimpia con cui condivise appieno questa esperienza ai Mosaici di vita dove trovò dei suoi spazi e degli stimoli. Fiero dei suoi oltre 80 anni, per imparare, per insegnare per condividere, in base alle situazioni e alle circostanze. In questi 6-7 anni in questa realta hanno conosciuto persone splendide a cui anno dato ma da cui hanno ricevuto affetto senza limiti, persone che la famiglia vuole ancora ringraziare in questa occasione, certi che continueranno ad esserci per Olimpia.

Amava la vita anche in questi ultimi giorni quando capiva che lo stava lasciando, l’ha onorata fino alla fine essendo se stesso: rispettoso, gentile, pacato anche nel dolore. Era cosciente che il ciclo della vita porta alla morte, e lui ha onorato la vita vivendola fino all’ultimo respiro.

Ci lascia quindi questo un amore immenso per la vita: dove si semina, si annaffia e si raccoglie; con fatica ma anche enorme gioia.

I figli ringraziano oltre agli amici di Mosaici anche le molte altre persone che sono state vicine nella quotidianità: le zie e le cugine, Marilena in primis, i vicini di casa, Claudio in particolare.

I figli